Adieu Caveau!!

29 06 2014

Venerdì 27 giugno gli incaricati di Banca delle Marche sono venuti a ritirare gli ultimi effetti presenti all’interno del nostro caveau. L’ordine di consegnare tali documenti è arrivato tramite una lettera raccomandata dello studio legale romano incaricato di tenere i rapporti con la Se.Ba. a dimostrazione dell’ormai definitiva interruzione di qualsiasi rapporto tra la Se.Ba. e Banca delle Marche.  Sempre venerdì è stato comunicato alle colleghe dell’Amministrazione della Se.Ba. che da mesi svolgono il loro lavoro nei locali della Se.Da. che a breve faranno rientro in sede. Alcune di loro in questo periodo  hanno sostituito il personale amministrativo della Se.Da. dimissionario. Come mai questa decisione? Non è difficile alla luce della comunicazione arrivata alle SaS aziendali  nei giorni scorsi, nella quale si chiede la rescissione del contratto del credito e il disimpegno degli accordi a tutela del personale., e nella quale viene affermata l’impossibilità da parte del gruppo di ricollocare il personale all’interno delle altre aziende del gruppo. Cosa succederà domani?





L’On. Lodolini presenta interrogazione parlamentare

1 04 2014

La vicenda della Se.Ba. presenta aspetti di scarsa chiarezza che necessitano chiarimenti urgenti, anche come forma di rispetto verso quei 26 lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. A tal proposito ho depositato specifica interrogazione parlamentare al Ministero Economia e Finanze, al Ministero del Lavoro, al Ministro per lo sviluppo economico.
Dalla lettura di documenti ufficiali ho avuto modo di apprendere come già nel gennaio 2003 le segreterie regionali di Fabi Cisl Fisac Cgil Uilca, in un apposito incontro con la quasi totalità della proprietà Se.Ba Spa (Banca Marche, Carilo, Carifac,Carisap, Carifermo, Seda) prendevano atto che le condizioni di mercato portavano a considerare esaurita anche sotto l’aspetto strategico l’esperienza imprenditoriale e commerciale della predetta Se.Ba., e conseguentemente ne ponevano in primo piano l’ipotesi della liquidazione volontaria con salvaguardia aspetti occupazionali, tramite possibile riassorbimento del personale (37 unità) nelle aziende proprietarie, previo espletamento di tutti gli strumenti contrattuali all’epoca esistenti.

In corso d’opera il cambio degli amministratori di Banca Marche e Carifac (che da sole trapelavano l’84% del capitale sociale) portò a un incontro successivo in ABI dove si decise di soprassedere momentaneamente alla liquidazione della società, venendo incontro ad una richiesta di dette aziende basata su un piano di rilancio delle attività della Se.Ba.

La stessa Banca Marche con specifico comunicato stampa, ad oggi ancora consultabile sul sito internet della Banca medesima, in data 8.3.2010, ribadiva la volontà “di valutare, per il futuro dell’Azienda partecipata, quelle soluzioni che consentano di rilanciarne le sorti e di consolidarne – in modo durevole e sostenibile – il ruolo sul territorio“.

Eppure si è arrivati alla situazione incredibile di oggi che necessita, a fronte di tante domande, risposte certe. E’ iniziato lunedì 31 marzo, lo stato di agitazione proclamato dai lavoratori della Se.Ba., società di servizi bancari di Jesi, ex controllata di Banca Marche.

Tutti i contratti che Banca Marche aveva garantito fino al 2016 e che costituiscono il 90% del lavoro in Se. Ba. sono stati cancellati il 24 marzo, nonostante gli impegni assunti dall’Istituto di crediti nel 2011 quando assieme a Carilo, Carifac (oggi Veneto Banca) e Carifermo ha deciso di vendere la società alla KGS di Pesaro (proprietaria anche di Seda).